ASTRAZIONI ASTRALI
SERGIO CASCAVILLA
La personale di Sergio Cascavilla al MIAAO sembra porre la questione di una "nuova astrazione", addirittura di una new abstaction of the future, come ironicamente annuncia il sottotitolo scelto dall'artista, ma che per essere davvero nuova dovrà coniugarsi con la decorazione. Così, da un lato Cascavilla mira alla "decostruzione" delle ambizioni e interpretazioni metafisiche, o scientiste, o psicanalitiche, o razionaliste presenti nelle varie manifestazioni storiche di "astrazione"; dall'altro afferma la necessità di consumare un rapporto con la "ornamentazione", in un accoppiamento sino a ieri innominabile, se non in alcune prove di "design pittorico" degli anni '80 del suo amico Alessandro Mendini, che tuttavia si dichiara avverso al "buon gusto". Mentre il lavoro di Cascavilla è caratterizzato da un'alta qualità e raffinatezza materiale e tecnica, e gran perizia manuale. I nuovi apparati plastici di Sergio Cascavilla sono infatti eccellenti, con le loro sagome e cromie suadenti e le loro forme arrotondate e sguscianti, allusivi a venustà femminili, rari fenomeni di quell' "erotismo dell'arte astratta" già supposto da enrico Crispolti in un saggio del 1969.
La "svolta astratta" di Cascavilla, le cui prime prove risalgono al 2002, è relativa, perchè ambiguamente narrativa, conservando tracce del suo precedente linguaggio "figurativo", delle sue sofisticate graphic novels. I suoi lavori potrebbero essere rapportati, per quanto riguarda l'arte, a quegli esempi di Comic Abstraction ordinati da Roxana Marcoci nell'omonima mostra al MOMA del 2007, oppure, per quanto riguarda i "fumetti" , a quelli antologizzati in un recente volume di Andrei Molotiu (Abtract Comics, Fantagraphics Books, Seattle 2009). Le interferenze tra le arti sono tipiche del modus operandi di Cascavilla: difatti al MIAAO espone anche divertiti "figurini", per suggerire e autorizzare una immediata "applicazione" alla moda dei suoi nuovi stilemi astratti, poi raccolti in una preziosa plaquette. In un esito felice che vuole rammentare la rivoluzione cromatica e formale degli anni '50 e '60, soprattutto quella dell' "avanguardia popolare" (con testi di riferimento come i cataloghi Postal Market, le strisce, le scenografie televisive, le grafiche delle copertine dei dischi dell'epoca). In una radicalità smart e un gusto neocamp che dovrebbero far parlare non tanto di "decostruzione", o di Destruktion, termini "difficili", tra Heiddeger e Derridama di DecAstrazione, neologismo relativo sia al predire un progressivo futuro decorativo sia al "dare un taglio" alle pretese concettuali pateticamente resistenti nell'arte attuale. Per queste ragioni, accanto ai nuovi lavori di Cascavilla, saranno esposte altre DecAstrazioni provenienti dalle collezioni del MIAAO.
La "svolta astratta" di Cascavilla, le cui prime prove risalgono al 2002, è relativa, perchè ambiguamente narrativa, conservando tracce del suo precedente linguaggio "figurativo", delle sue sofisticate graphic novels. I suoi lavori potrebbero essere rapportati, per quanto riguarda l'arte, a quegli esempi di Comic Abstraction ordinati da Roxana Marcoci nell'omonima mostra al MOMA del 2007, oppure, per quanto riguarda i "fumetti" , a quelli antologizzati in un recente volume di Andrei Molotiu (Abtract Comics, Fantagraphics Books, Seattle 2009). Le interferenze tra le arti sono tipiche del modus operandi di Cascavilla: difatti al MIAAO espone anche divertiti "figurini", per suggerire e autorizzare una immediata "applicazione" alla moda dei suoi nuovi stilemi astratti, poi raccolti in una preziosa plaquette. In un esito felice che vuole rammentare la rivoluzione cromatica e formale degli anni '50 e '60, soprattutto quella dell' "avanguardia popolare" (con testi di riferimento come i cataloghi Postal Market, le strisce, le scenografie televisive, le grafiche delle copertine dei dischi dell'epoca). In una radicalità smart e un gusto neocamp che dovrebbero far parlare non tanto di "decostruzione", o di Destruktion, termini "difficili", tra Heiddeger e Derridama di DecAstrazione, neologismo relativo sia al predire un progressivo futuro decorativo sia al "dare un taglio" alle pretese concettuali pateticamente resistenti nell'arte attuale. Per queste ragioni, accanto ai nuovi lavori di Cascavilla, saranno esposte altre DecAstrazioni provenienti dalle collezioni del MIAAO.
ALTRE DECASTRAZIONI
DALLE COLLEZIONI DEL MIAAO
Fotografie © Enrico Frignani
Astro. Color 101% guaranteed. The new astraction of the future.
mostra personale di Sergio Cascavilla
e Altre DecAstrazioni dalle collezioni del MIAAO
a cura di Enzo Biffi Gentili con Vito Ferro, Undesign, White
MIAAO Galleria Sottana via Maria Vittoria 5
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